Questa mattina, una manifestazione di protesta, che ha assunto toni poco civili da parte di alcuni partecipanti, si è svolta davanti alla sede di Confagricoltura Piemonte.
Allasia: “Respingiamo le accuse mosse dai contestatori: le nostre aziende promuovono un lavoro sostenibile e dignitoso”
“Contrastiamo ogni forma di caporalato e sfruttamento dei lavoratori e cerchiamo di creare le condizioni per ridurre ai minimi termini il problema, anche con suggerimenti dal punto di vista legislativo. Alle istituzioni abbiamo anche indicato alcune proposte” precisa Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte a margine dell’attacco subito questa mattina da parte di alcuni contestatori, che hanno protestato davanti alla sede degli imprenditori agricoli del Piemonte, a Torino.
“Occorre migliorare l’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, potenziare i trasporti pubblici nelle aree rurali e fornire alloggi dignitosi ai lavoratori stagionali, individuando forme di finanziamento per la ristrutturazione dei fabbricati rurali, in particolare per l’ospitalità dei lavoratori migranti” evidenzia il presidente.
Confagricoltura Piemonte, così come le Unioni territoriali provinciali, adotta, nel proprio Codice Etico, interventi per la promozione della dignità dei lavoratori e prevede misure di espulsione immediata per eventuali casi acclarati di ricorso al caporalato da parte di aziende associate.
In Piemonte, evidenzia Confagricoltura, gli operai agricoli impegnati nelle campagne, negli allevamenti, nelle imprese vitivinicole, nei caseifici e nelle attività di trasformazione primaria dei prodotti dell’agricoltura sono circa 40.000, per il 65% italiani.
“La nostra organizzazione – dichiara Allasia - che, anche nelle sedi istituzionali è particolarmente attiva per la promozione della legalità e per la tutela dei lavoratori, si dice dispiaciuta per la contestazione violenta che si è consumata davanti alla sede, poiché si sarebbe aspettata una forma di confronto più democratica “.
Confagricoltura Piemonte evidenzia che quotidianamente ha confronti positivi con le imprese associate per svolgere attività di informazione dei datori di lavoro in in merito ad assunzione e inquadramento dei dipendenti, anche diffondendo buone pratiche in materia di integrazione e valorizzazione dei lavoratori migranti.
Conclude Allasia: “La nostra attività di informazione e formazione delle imprese agricole che si avvalgono di manodopera straniera è tesa a migliorare l’integrazione dei lavoratori, con la consapevolezza che buona parte del successo delle nostre imprese dipende proprio dal clima di collaborazione che si instaura con chi è operativo nelle campagne”.