Gian Domenico Serra amava la terra e il rugby. “Confagricoltura è la Casa naturale di tutto il mondo agricolo”, diceva il Marchese


“Perdiamo un uomo ed un imprenditore esemplare che ha lavorato in favore del settore primario con competenza, dedizione, lungimiranza ed onestà”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta così la scomparsa di Gian Domenico Serra, figura di primo piano e stimato associato, già presidente dell’Unione agricoltori di Parma e storico presidente nazionale di Confagricoltura dal 1977 al 1983. Fu anche presidente della Rugby Parma.

Come presidente nazionale di Confagricoltura, Serra riconobbe il grande ruolo che ebbe, in quegli anni, la Comunità Europea: “L’agricoltura non avrebbe potuto essere quella che è oggi, senza l’Europa”. In quegli anni fu determinante il lavoro svolto dal ministro Giovanni Marcora con la costruzione di un mercato comune europeo in cui l’agricoltura avesse un peso significativo. A questa costruzione Confagricoltura partecipò con convinzione.

A livello sindacale Serra ricordava, con piacere, l’ottimo lavoro svolto dall’Anga (l’associazione dei giovani imprenditori di Confagricoltura) e dall’Agriturist, l’associazione degli agriturismi, perché rafforzò la capacità dell’azienda agricola di fare impresa anche attraverso attività connesse.

Dopo una vita intera dedicata all’agricoltura, fino agli ultimi giorni è stato presente nell'azienda agricola di famiglia ‘Valserena’, a Gainago di Torrile, anche se da tempo aveva lasciato il testimone nelle mani dei figli Giovanni, Antonietta e Niccolò. La sua azienda ha una storia lunga quasi un secolo e mezzo, che ha visto avvicendarsi alla guida sei generazioni, il più antico caseificio in attività, che tuttora continua a produrre Parmigiano Reggiano con una filiera chiusa (allevamento, coltivazione, mungitura e trasformazione del latte), ulteriormente cresciuto grazie anche alla grande scommessa di Gian Domenico, che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, e ha trovato la carta vincente con la creazione, nel 2005, del ‘Consorzio Disolabruna’, a riconoscimento della qualità della razza da sempre allevata nel podere.

Confagricoltura si unisce al lutto della famiglia, in particolare dei figli, che sapranno certamente portare avanti con impegno e coraggio la sua avventura imprenditoriale e sindacale.