Blue Tongue (BTV8): alcuni casi in Piemonte. Incontro tra Regione e Associazioni di categoria


Si è svolto venerdì mattina, presso il Palazzo della Regione Piemonte, un incontro tra Assessore all'Agricoltura, Paolo Bongioanni, Assessore alla Sanità, Federico Riboldi, e le Associazioni di categoria. Confagricoltura Piemonte aveva manifestato l'esigenza di un confronto sul tema che sta scetenando non poche preoccupazioni tra gli allevatori.

Detta anche febbre catarrale degli ovini, è trasmessa dalla zanzara Culicoide, colpisce i bovini senza effetti mortali, ma infligge i danni maggiori a ovini e caprini: un settore che in Piemonte conta circa 56.000 caprini e 105.000 ovini distribuiti complessivamente in 5.300 allevamenti.

Il virus della Blue Tongue è stato riscontrato in ovini (nella maggior parte dei casi), bovini (un caso con sintomatologia) e camelidi.
A fronte dello scenario attuale, al fine di prevenire il rischio di diffusione della patologia, il Settore Prevenzione, sanità pubblica, veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Piemonte e i sedenti al tavolo hanno concordato le misure urgenti per contrastare nell’immediato la diffusione della malattia e hanno concertato le azioni per una strategia vaccinale di periodo più esteso da attuarsi nei prossimi mesi. Gli Assessori coinvolti hanno chiesto un sostegno agli omologhi sardi, in quanto per primi hanno affrontato la problematica e la stanno combattendo abbastanza efficacemente.

Il tavolo ha inoltre concordato sull’opportunità di varare una strategia vaccinale che comprenda un’azione di informazione e sensibilizzazione degli allevatori sull’opportunità di vaccinare gli animali, di attivare le massime azioni di biosicurezza quali trattamenti insettorepellenti o la custodia degli animali in ambienti protetti nelle ore notturne, quando è attiva la zanzara che trasmette il contagio. I vaccini contro la Blue Tongue hanno un’efficacia di circa sei mesi e devono venire inoculati preferibilmente nella versione in due dosi, per ridurre al minimo il rischio di aborto negli animali gravidi, uno spiacevole effetto collaterale che in passato ha cagionato un rilevante danno economico per gli allevatori. Per questo motivo la campagna vaccinale partirà a tappeto attorno alla fine dell’inverno, quando le gravidanze sono terminate e il rischio eventuale viene azzerato.

Nota tecnica

Si rende noto che la vaccinazione, ove richiesta, deve essere effettuata da un veterinario libero professionista previo accordo con i Servizi Veterinari territorialmente competenti. La registrazione dall’avvenuta immunizzazione deve essere registrata per ogni singolo capo nel portale SANAN.
Si raccomanda in ultimo di segnalare eventuali casi clinici, anche sospetti, ai Servizi Veterinari secondo quanto disposto dal Decreto legislativo 5 agosto 2022 n. 136 per gli adempimenti di competenza.