CODICE ETICO


1 – Introduzione



1.1 Il valore del Codice Etico
Il presente Codice Etico è lo strumento predisposto da Confagricoltura Piemonte per definire:

  1. l’insieme dei valori etici che la stessa Confagricoltura Piemonte riconosce, accetta e condivide;
  2. l’insieme di responsabilità che Confagricoltura Piemonte, i propri dipendenti, collaboratori, dirigenti, enti aderenti assumono nei rapporti interni ed esterni.

Esso è adottato in conformità alle disposizioni contenute nel Codice Etico di Confagricoltura cui Confagricoltura Piemonte aderisce.
1.2 Applicazione del Codice Etico
L’osservanza dei contenuti del Codice Etico da parte di tutti coloro che operano per Confagricoltura Piemonte è di importanza fondamentale per il buon funzionamento, l’affidabilità e la reputazione dell’ente stesso, fattori indispensabili per il successo di Confagricoltura Piemonte.
Confagricoltura Piemonte si impegna a facilitare e a promuovere la conoscenza del Codice Eticoda parte dei propri dipendenti, collaboratori, dirigenti e di tutti coloro che operano per l’ente, vigilando sull’osservanza e predisponendo adeguati strumenti di informazione e controllo.
1.3 Destinatari e finalità
Le norme del Codice Etico si applicano senza eccezione alcuna a:

  1. tutti i dirigenti, dipendenti e collaboratori, nonché enti aderenti;
  2. tutti coloro che operano per il conseguimento degli obiettivi di Confagricoltura.

Tutta Confagricoltura Piemonte dovrà essere compartecipe e coinvolta nel perseguimento degli obiettivi confederali, sempre nel rispetto di quanto stabilito dal presente Codice Etico, in quanto ogni singolo comportamento non eticamente corretto, non solo provoca negative conseguenze in ambito confederale, ma danneggia l’immagine dell’intera categoria agricola e di Confagricoltura presso la pubblica opinione, presso il legislatore e la Pubblica Amministrazione.
L’eticità dei comportamenti non è valutabile solo nei termini di stretta osservanza delle norme di legge e dello statuto, essa si fonda sulla convinta adesione a porsi, nelle diverse situazioni, ai più elevati standard di comportamento.
I componenti degli Organi di Confagricoltura Piemonte si ispirano ai principi del Codice Etico nel fissare le direttive generali dell’attività dell’associazione.
E’ compito in primo luogo dei massimi vertici dirigenziali rendere concreti i valori e i principi contenuti nel Codice Etico, assumendosi la responsabilità verso l’interno e verso l’esterno, rafforzando la fiducia, la coesione e lo spirito di gruppo.
I dipendenti di Confagricoltura Piemonte devono adeguare le proprie azioni e i propri comportamenti ai principi e agli impegni previsti dal Codice Etico.
I comportamenti di tutti i dipendenti nello svolgimento dell’attività lavorativa devono essere ispirati a:

  1. la massima correttezza dal punto di vista della gestione;
  2. la completezza e trasparenza delle informazioni;
  3. la legittimità formale e sostanziale;
  4. la chiarezza e verità dei riscontri contabili.

Tutte le attività dell’associazione devono essere svolte con impegno e rigore professionale.
Ogni dipendente deve fornire apporti professionali adeguati alle responsabilità e alle funzioni assegnate, agendo in modo da tutelare il prestigio di Confagricoltura Piemonte.
I rapporti tra i dipendenti, a tutti i livelli, devono essere improntati a criteri e comportamenti di correttezza, collaborazione, lealtà e reciproco rispetto.

2 – Principi generali



Nel presente paragrafo vengono enunciati i principi di carattere generale cui si ispira Confagricoltura Piemonte per lo svolgimento delle proprie attività.
2.1 Onestà
Nell’ambito della loro attività professionale, i collaboratori, dipendenti e dirigenti di Confagricoltura Piemonte sono tenuti a rispettare con diligenza le leggi vigenti, il Codice Etico e le regole organizzative e procedimentali dalla stessa adottate, con particolare riferimento alla prevenzione di reati. Confagricoltura Piemonte è impegnata a sostenere un’etica d’impresa che esclude qualunque forma di adesione e di collusione con la criminalità organizzata, nonché ad assicurare la più ampia collaborazione con le forze dell’ordine e della magistratura.
2.2 Imparzialità
I principi contenuti nel presente Codice Etico sono definiti in armonia e nel rispetto di ogni realtà culturale e credenza religiosa.
L’ente, inoltre, nel prendere le proprie decisioni evita qualsiasi discriminazione in base all’età, al sesso, alla sessualità, allo stato di salute, alla razza, alla nazionalità dei suoi interlocutori.
2.3 Correttezza in caso di potenziali conflitti di interesse
Nella conduzione di qualsiasi attività, tutti i dipendenti di Confagricoltura Piemonte sono tenuti ad evitare possibili situazioni ove i soggetti coinvolti siano, o possano anche solo apparire, in conflitto di interesse tra le attività economiche personali e familiari e le mansioni che ricoprono all’interno dell’ente.
I dipendenti di Confagricoltura Piemonte devono comunque evitare tutte le situazioni e tutte le attività in cui si possa manifestare un conflitto con gli interessi dell’ente o che possano interferire con la loro capacità di assumere, in modo imparziale, decisioni nel migliore interesse dell’ente e nel pieno rispetto delle norme del Codice Etico.
A titolo esemplificativo, determinano conflitti di interesse le seguenti situazioni:

  1. interessi economici e finanziari del dipendente e/o della sua famiglia, o di conoscenti, in attività di fornitori ed in associazioni concorrenti;
  2. l’utilizzo della propria posizione lavorativa all’interno di Confagricoltura Piemonte o delle informazioni acquisite in relazione alla propria attività lavorativa in modo che si possa creare un conflitto tra i propri interessi personali e gli interessi confederali;
  3. svolgimento di attività lavorativa, di qualsiasi tipo, presso fornitori e concorrenti;
  4. accettazione di denaro, favori o utilità da persone o terzi che sono o intendono entrare in rapporti di affari con Confagricoltura Piemonte.

Tutti i dipendenti e collaboratori dell’ente al verificarsi di un possibile interesse personale, reale o eventuale, devono darne tempestiva notizia agli organi dirigenziali, rinunciando nel frattempo a porre in essere qualsivoglia condotta connessa a quanto enunciato nel presente Codice Etico. I dipendenti e i collaboratori devono, altresì, astenersi dal trarre profitto da ogni possibile opportunità di cui abbiano avuto notizia nell’adempimento delle proprie mansioni.
I dipendenti di Confagricoltura Piemonte hanno il diritto di partecipare ad investimenti, affari, o altre attività, al di fuori di quelle svolte nell’interesse di Confagricoltura Piemonte, a condizione che si tratti di attività consentite dalla legge e compatibili con gli obblighi assunti in qualità di dipendenti.
2.4 Valore delle risorse umane
Il rispetto e la valorizzazione delle persone che lavorano in Confagricoltura Piemonte è un valore primario dell’ente.
I collaboratori di Confagricoltura Piemonte sono un fattore indispensabile per il successo dell’ente. Per questo motivo, Confagricoltura Piemonte si impegna a garantire il rispetto della professionalità e dell’integrità fisica e morale dei propri dipendenti, condizioni di lavoro rispettose della dignità individuale e ambienti di lavoro sicuri e salubri. Si impegna, altresì, a promuovere il loro valore allo scopo di migliorare e accrescere il patrimonio e la competitività delle competenze possedute da ciascun collaboratore per aumentarne la motivazione e favorirne la crescita professionale e la realizzazione personale. Non sono, perciò, tollerate richieste o minacce volte a indurre le persone ad agire contro la legge o il Codice Etico, o ad adottare comportamenti lesivi delle convinzioni e preferenze morali e personali di ciascuno.
All’interno della propria organizzazione Confagricoltura Piemonte si impegna a fare in modo che l’autorità sia esercitata con equità e correttezza evitandone ogni abuso. In particolare, Confagricoltura Piemonte garantisce che l’autorità non si trasformi in esercizio del potere lesivo della dignità e autonomia del collaboratore.
Confagricoltura Piemonte si impegna affinché tutti i dipendenti contribuiscano a mantenere un clima di collaborazione e di fiducia, di reciproco rispetto della dignità, dell’onore e della reputazione di ciascuno.
 2.5 Trasparenza e completezza dell’informazione
I collaboratori di Confagricoltura Piemonte sono tenuti a dare informazioni complete, veritiere, trasparenti, comprensibili e accurate, in modo tale che, nell’impostare i rapporti con l’ente, gli stakeholder siano in grado di prendere decisioni autonome e consapevoli degli interessi coinvolti, delle alternative e delle conseguenze rilevanti.
I rapporti con i mass media sono riservati esclusivamente alle funzioni dell’associazione a ciò delegate.
I dipendenti di Confagricoltura Piemonte non possono fornire informazioni ai rappresentanti dei mass media né impegnarsi a fornirle senza l’autorizzazione della funzione dell’associazione competente.
I dipendenti di Confagricoltura Piemonte chiamati a fornire all’esterno notizie riguardanti obiettivi, attività, risultati, dati ed informazioni, tramite la partecipazione a pubblici interventi, convegni, congressi, seminari o la redazione di articoli, saggi e pubblicazioni in genere, sono tenuti ad ottenere l’autorizzazione del vertice della struttura dell’associazione circa i testi, le relazioni predisposte e le linee di comunicazione.
2.6 Diligenza e accuratezza nell’esecuzione dei contratti
I contratti e gli incarichi di lavoro devono essere eseguiti secondo quanto stabilito consapevolmente dalle parti. Confagricoltura Piemonte si impegna a non sfruttare condizioni di ignoranza o di incapacità delle proprie controparti.
2.7 Tutela dell’ambiente
Per Confagricoltura Piemonte il rispetto dell’ambiente rappresenta un valore di base per la soddisfazione di una delle esigenze primarie del singolo cittadino e dell’intera comunità.
Confagricoltura Piemonte si impegna, peraltro, a motivare e sensibilizzare tutti i dipendenti dell’ente, promuovendo un atteggiamento positivo e accrescendo il loro senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente.
 2.8 Sicurezza, salute e tutela della persona
Le attività di Confagricoltura Piemonte sono gestite nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di prevenzione e protezione dagli infortuni e di sicurezza sul lavoro.
Confagricoltura Piemonte, conscia dell’importanza di garantire nell’ambiente di lavoro le migliori condizioni di salute e sicurezza, si impegna a promuovere ed esigere comportamenti responsabili tra i propri dipendenti, ricorrendo ad opportune azioni preventive, al fine di preservare la sicurezza, la salute e l’incolumità non solo del personale ma di tutti coloro che si recano nei propri locali.
Tutti i dipendenti di Confagricoltura Piemonte sono tenuti, nell’ambito delle proprie funzioni, a partecipare al processo di prevenzione dei rischi e di tutela della salute e della sicurezza propria, di colleghi e di terzi.
Tutti coloro che nel vigente quadro normativo rivestono nell’ente primari incarichi ai fini della salute e della sicurezza si impegnano a rispettare le norme e gli obblighi da questo derivanti, prefiggendosi, comunque, obiettivi che travalichino il mero adempimento, considerata l’importanza di salvaguardare le condizioni di salute, sicurezza e benessere di ogni persona.
Confagricoltura Piemonte si impegna, inoltre, a tutelare l’integrità morale di dipendenti e collaboratori garantendo il diritto a condizioni di lavoro rispettose della dignità della persona. Per questo motivo, salvaguarda i dipendenti da atti di violenza psicologica e contrasta qualsiasi atteggiamento e comportamento discriminatorio o lesivo della persona, delle sue convinzioni e delle sue preferenze.
Non sono ammesse molestie sessuali e devono essere evitati comportamenti o discorsi che possano turbare la sensibilità della persona.
Confagricoltura Piemonte richiede che ciascun dipendente contribuisca personalmente a mantenere l’ambiente di lavoro rispettoso della sensibilità altrui. Sarà pertanto considerata consapevole assunzione del rischio di pregiudizio di tali caratteristiche ambientali, nel corso dell’attività lavorativa e nei luoghi di lavoro:

  1. prestare servizio sotto gli effetti di abuso di sostanze alcoliche, di sostanze stupefacenti o di sostanze di analogo effetto;
  2. consumare o cedere a qualsiasi titolo sostanze stupefacenti nel corso della prestazione lavorativa. Gli stati di dipendenza cronica da sostanze di tale natura, quando incidono sull’ambiente di lavoro, saranno – per i riflessi contrattuali – equiparati ai casi precedenti.

In attuazione delle normative in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, in Confagricoltura Piemonte vige il divieto di fumo all’interno di tutti i locali occupati dall’ente, indipendentemente dall’attività lavorativa ivi svolta.
Qualsiasi dipendente di Confagricoltura Piemonte che ritiene di essere stato oggetto di molestie o di essere stato discriminato per motivi legati all’età, al sesso, alla sessualità, alla razza, allo stato di salute, alla nazionalità, alle opinioni politiche e alle credenze religiose, ecc. può segnalare l’accaduto agli organi dirigenziali che valuteranno l’effettiva violazione del Codice Etico.
2.9 Reati associativi
E’ fatto divieto a tre o più persone di associarsi in Italia o all’estero allo scopo di commettere più delitti, anche di tipo mafioso.
2.10 Uso degli strumenti informatici o telematici
L’utilizzo degli strumenti e dei servizi informatici o telematici assegnati deve avvenire nel pieno rispetto delle vigenti normative in vigore (e particolarmente in materia di illeciti informatici, sicurezza informatica, privacy e diritto d’autore) e delle procedure interne e di quelle che eventualmente saranno successivamente approvate ed emanate, evitando di esporre Confagricoltura Piemonte a qualsivoglia forma di responsabilità e/o sanzione.
In ogni caso è vietato per qualunque amministratore, dirigente e/o dipendente di Confagricoltura Piemonte, nonché per qualsiasi soggetto che operi in nome o per conto della medesima, accedere, per qualsivoglia finalità o utilità, senza autorizzazione ed in violazione della legge, a sistemi informatici o telematici altrui, nonché violare i relativi limiti di accesso. Tali obblighi devono essere rispettati anche in relazione ad eventuali limitazioni di accesso al sistema informatico di Confagricoltura Piemonte, ove tale accesso sia di esclusiva competenza di determinati soggetti.
In applicazione delle prescrizioni di legge in materia, nell’ottica della prevenzione dei reati informatici e del trattamento illecito di dati, sono previsti, in particolare, in capo a tutto il personale di Confagricoltura Piemonte, nonché in capo ai terzi che agiscono per conto di quest’ultima:

    • adeguate e periodiche attività di formazione, anche in relazione alle potenziali condotte illecite disciplinate dai seguenti articoli del codice penale: art. 615 ter/quater/quinquies, art. 617 quater/quinquies, art. 635 bis/ter/quater/quinquies, art. 640 quinquies, art. 491 bis;
    • idonee procedure per l’assegnazione e la gestione di credenziali di autorizzazioni personali (username e password) e la determinazione di coerenti termini di validità delle medesime;
    • idonee procedure per l’autenticazione ed il conseguente accesso agli strumenti informatici o telematici;
    • la responsabilizzazione di ogni singolo utente in relazione alle attività di salvataggio e memorizzazione di dati;
    • l’utilizzo della posta elettronica e di internet attraverso le strutture dell’associazione esclusivamente e di norma per ragioni di lavoro;
    • il monitoraggio e il controllo, nei limiti delle vigenti prescrizioni in tema di privacy, degli accessi a siti internet e del corretto utilizzo degli strumenti informatici o telematici confederali;
    • il divieto, in generale, salvo particolari autorizzazioni determinate da specifiche ragioni di lavoro, anche tramite sistemi di blocco o limitazione automatica, della connessione, consultazione, navigazione, streaming ed estrazione mediante downloading, a siti web che siano considerabili illeciti (e quindi, a titolo esemplificativo, siti che presentino contenuti contrari alla morale, alla libertà di culto ed all’ordine pubblico, che consentano la violazione della privacy, che promuovano e/o appoggino movimenti terroristici o sovversivi, riconducibili ad attività di pirateria informatica, ovvero che violino le norme in materia di copyright e di proprietà intellettuale);
    • il divieto di modifica delle configurazioni standard di software ed hardware e di collegamento degli strumenti informatici o telematici aziendali a rete di connessione pubblica o privata mediante strumenti (linee telefoniche o apparecchiature wireless) di qualsiasi genere;
    • divieto di alterare e/o modificare documenti informatici aventi efficacia probatoria;
    • divieto di aggirare le regole di sicurezza imposte sugli strumenti informatici o telematici aziendali e sulle reti di collegamento interne;

2.11 Tutela del diritto d’autore
 Confagricoltura Piemonte riconosce il diritto d’autore delle opere d’ingegno aventi carattere creativo, intendendo per opera dell’ingegno qualsiasi espressione particolare del lavoro intellettuale, qualunque ne sia il modo o la forma di manifestazione.
In particolare, ai sensi della Legge 22 aprile 1941, n°633, Confagricoltura Piemonte rispetta la facoltà dell’autore di sfruttare in modo esclusivo la propria opera in ogni forma e modo, impegnandosi ad evitare con qualsiasi mezzo possibile la violazione sia del diritto morale che quello di sfruttamento economico dell’opera.
Il Personale, deve utilizzare gli strumenti informatici messi a disposizione da Confagricoltura Piemonte esclusivamente per fini aziendali. Confagricoltura Piemonte richiede al proprio personale di non modificare il contenuto degli applicativi regolarmente installati negli elaboratori in ossequio alle norme sulla tutela del diritto d’autore. Il Personale non può installare sui sistemi aziendali software presi a prestito o non autorizzati, cosi come é proibito fare copie non autorizzate di programmi, concessi su licenza, per uso personale, aziendale o per terzi.

3 – Obblighi per i dipendenti, componenti degli organi di Confagricoltura Piemonte ed enti aderenti.



Tutti i dipendenti, collaboratori, dirigenti, imprese, enti aderenti di Confagricoltura Piemonte hanno l’obbligo di:

  1. conoscere le norme contenute nel Codice Etico e le norme di riferimento che regolano le attività svolte nell’ambito della propria funzione;
  2. astenersi da comportamenti contrari a tali norme;
  3. agire secondo rigidi principi di correttezza, integrità, imparzialità, nonché a rifiutare ogni rapporto con organizzazioni criminali, mafiose e con soggetti che hanno posto in essere comportamenti contrari alla legge.I dipendenti di Confagricoltura Piemonte non devono sollecitare o accettare promesse o versamenti di somme o beni in natura di qualsiasi entità o valore, o altri benefici, facilitazioni o prestazioni di altro genere da chiunque, per proporre o determinare l’assunzione, o il trasferimento o la promozione di dipendenti.I dipendenti di Confagricoltura Piemonte non devono rilasciare dichiarazioni o fornire informazioni relative all’ente, salvo che siano deputati a tale funzione, o siano a ciò generalmente o specificatamente autorizzati, o tenuti per legge.

Inoltre, nei confronti dei terzi tutti, i dipendenti hanno l’obbligo di:

  1. Le violazioni delle norme del presente Codice Etico da parte dei dipendenti di Confagricoltura Piemonte comporteranno le conseguenze previste dalla legge e dal contratto di lavoro.
  2. I dipendenti di Confagricoltura Piemonte non devono utilizzare risorse umane o beni della associazione, né utilizzare o diffondere informazioni riservate, per fini o interessi che non siano dell’ente.
  3.  
  4. informarli adeguatamente circa gli obblighi imposti dal Codice Etico;
  5. esigere il rispetto degli obblighi che riguardano direttamente la loro attività;
  6. adottare le opportune iniziative in caso di mancato adempimento da parte di terzi dell’obbligo di conformarsi alle norme del Codice Etico.

Coloro che risultano eletti o nominati componenti degli Organi Dirigenti hanno l’obbligo di:

  1. assumere gli incarichi per spirito di servizio verso Confagricoltura Piemonte senza avvalersene per acquisire vantaggi personali, ma devono agire in nome degli interessi più ampi dell’associazione;
  2. trattare gli associati alle strutture territoriali di Confagricoltura con pari dignità, a prescindere dalle loro dimensioni o qualunque altra differenza;
  3. rappresentare con il proprio comportamento un esempio per i propri dipendenti;
  4. scegliere accuratamente, per quanto di propria competenza, dipendenti e collaboratori esterni per affidare incarichi esclusivamente a persone che diano pieno affidamento sul proprio impegno a rispettare le norme del Codice Etico;
  5. diffondere tra i dipendenti la conoscenza e la condivisione delle norme del Codice Etico quale parte essenziale della qualità della prestazione lavorativa;
  6. far osservare ai dipendenti le norme del Codice Etico;
  7. adottare le misure correttive immediate e indispensabili richieste dalla situazione;
  8. impedire qualunque tipo di ritorsione;
  9. rimettere il proprio mandato qualora per motivi personali, professionali o oggettivi la loro permanenza possa recare danno o pregiudizio, anche solo di immagine, a Confagricoltura Piemonte ed a qualunque altro livello del Sistema Confagricoltura.

Il Presidente, avendo la rappresentanza legale di Confagricoltura Piemonte di fronte a terzi ed in giudizio:

  1. deve operare con equilibrio e garantire il democratico confronto delle opinioni;
  2. deve rispettare gli altri e agire con senso di equità e coerenza;
  3. si impegna a valorizzare l’intero Sistema Confagricoltura;
  4. si propone ai confederati come esempio, consapevole che i propri comportamenti rappresentano un modello di riferimento per gli altri;
  5. promuove la valorizzazione delle risorse umane, consapevole che rappresentano il vero patrimonio per lo sviluppo di Confagricoltura Piemonte e dell’intero sistema Confederale;
  6. garantisce che l’autorità sia gestita per “produrre valore” all’interno della Confederazione.

4 – Criteri di condotta



4.1 Rapporti con le Istituzioni Pubbliche
Confagricoltura Piemonte collabora attivamente e pienamente con le Autorità Pubbliche nell’ambito delle attività di promozione, rappresentanza e tutela di istanze e proposte e, più in generale, di tutti gli interessi della Confederazione.
Tutti i dipendenti di Confagricoltura Piemonte sono tenuti a prestare la massima collaborazione in caso di rapporti con le Istituzioni Pubbliche. I rapporti con i funzionari pubblici sono riservati esclusivamente alle funzioni dell’associazione a ciò preposte. I dati e le informazioni trasmessi alle Istituzioni Pubbliche devono essere accurati, completi e veritieri.
E’ vietato promettere, corrispondere od offrire, direttamente o indirettamente sotto forme diverse, aiuti o contribuzioni (es: sponsorizzazioni, incarichi, consulenze, pubblicità), pagamenti o benefici materiali (somme o beni) di qualsiasi entità o valore, a pubblici ufficiali o pubblici dipendenti, per influenzare o compensare un atto del loro ufficio, o per promuovere o favorire interessi di Confagricoltura Piemonte.
Omaggi e atti di cortesia commerciale o di ospitalità sono consentiti solo se di modico valore e comunque tali da non compromettere la reputazione di una delle parti. Devono, comunque, sempre essere debitamente autorizzati dalla funzione confederale a ciò deputata e adeguatamente documentati.
Qualsiasi dipendente che riceva richieste esplicite o implicite di benefici deve immediatamente sospendere ogni rapporto d’affari con il richiedente e informare il proprio superiore.
4.2 Rapporti con l’Autorità Giudiziaria e le Autorità con poteri ispettivi e di ordine pubblico
Confagricoltura Piemonte agisce nel rispetto della legge e favorisce, nei limiti delle proprie competenze, il corretto svolgimento dell’iter giudiziario, il cui corso, volto a stabilire la verità, non può essere ostacolato.
Nello svolgimento della propria attività, Confagricoltura Piemonte opera in modo lecito e corretto, collaborando con i rappresentanti dell’Autorità Giudiziaria, le Forze dell’Ordine e qualunque Pubblico Ufficiale che abbia poteri ispettivi.
Confagricoltura Piemonte esige che i destinatari del presente Codice prestino la massima disponibilità e collaborazione nei confronti di chiunque venga a svolgere ispezioni e controlli per conto del Ministero del Lavoro, del Ministero della Salute, dell’INPS e di qualunque altra Pubblica Amministrazione.
E’ fatto divieto di esercitare condizionamenti di qualsiasi natura sulla persona chiamata a rendere dichiarazioni davanti all’Autorità Giudiziaria e alle Autorità con poteri ispettivi e di ordine pubblico, al fine di indurla a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci.
E’ fatto divieto di aiutare chi abbia realizzato un fatto penalmente rilevante ad eludere le investigazioni dell’Autorità, o a sottrarsi alle ricerche di quest’ultima.
In previsione di un procedimento giudiziario, di un’indagine o di un’ispezione da parte della Pubblica Amministrazione, è vietato distruggere o alterare registrazioni, verbali, scritture contabili e qualsiasi tipo di documento (cartaceo o elettronico), ovvero rendere dichiarazioni false alle Autorità competenti, in previsione di un procedimento giudiziario, di un’indagine o di un’ispezione.
Nessuno deve tentare di persuadere altri a fornire informazioni false o ingannevoli alle Autorità competenti. Nessuno può intraprendere attività economiche, conferire incarichi professionali, dare o promettere doni, denaro o altri vantaggi a chi effettua gli accertamenti e le ispezioni, ovvero alle Autorità Giudiziarie competenti. Coloro che, per fatti connessi al rapporto di lavoro, saranno oggetto, anche a titolo personale, di indagini e ispezioni o riceveranno mandati di comparizione, e/o coloro ai quali verranno notificati altri provvedimenti giudiziari, dovranno informarne l’Organismo dirigenziale.
È vietato dare o richiedere a terzi notizie che riguardano fatti oggetto di procedimenti giudiziari o disciplinari inerenti a Confagricoltura Piemonte.

4.3 Rapporti con i fornitori e i collaboratori esterni
I processi di acquisto sono improntati alla ricerca del massimo vantaggio competitivo per Confagricoltura Piemonte, alla lealtà, all’imparzialità e alla concessione delle pari opportunità per ogni fornitore.
In particolare, i collaboratori di Confagricoltura Piemonte sono tenuti a:

  1. non precludere ad alcuno in possesso dei requisiti richiesti la possibilità di competere alla stipula di contratti, adottando nella scelta della rosa dei candidati criteri oggettivi e documentabili;
  2. assicurare per ogni acquisto, con riferimento a quanto stabilito dalle procedure e disposizioni organizzative vigenti, una concorrenza sufficiente.

La stipula di un contratto con un fornitore deve sempre basarsi su rapporti di estrema chiarezza, evitando ove possibile forme di dipendenza.
Ogni compenso corrisposto a qualsiasi titolo deve risultare sufficientemente documentato, nonché proporzionato all’attività svolta, tenendo, altresì, in considerazione le differenti condizioni di mercato.
E’ interesse primario di Confagricoltura Piemonte che tutti coloro che incorrono in relazioni d’affari con l’ente svolgano le proprie attività in osservanza dei principi e dei valori contenuti nel Codice Etico.
Nei rapporti con i fornitori, i dipendenti di Confagricoltura Piemonte hanno l’obbligo di:

  1. osservare le eventuali procedure interne per la selezione e la gestione dei rapporti con i fornitori;
  2. adottare criteri di selezione oggettivi, dichiarati e trasparenti;
  3. ottenere la collaborazione dei fornitori per soddisfare le esigenze dell’ente e assicurare costantemente la fornitura di servizi di qualità;
  4. osservare scrupolosamente le condizioni contrattualmente previste, mantenendo i rapporti con i fornitori secondo le buone consuetudini commerciali;
  5. portare tempestivamente a conoscenza del proprio superiore e della struttura competente problemi insorti con i fornitori, in modo da valutare le conseguenze sul sistema di qualifica dei fornitori da parte di Confagricoltura Piemonte.

E’ vietato accettare promesse o versamenti di somme o beni in natura di qualsiasi entità o valore, anche indirettamente sotto forme diverse di liberalità o benefici, da parte di qualsiasi fornitore, diretti a promuovere o favorire interessi di un fornitore stesso.
Omaggi e atti di cortesia commerciale o di ospitalità sono consentiti solo se di modico valore e comunque tali da non compromettere la reputazione di una delle parti. Devono sempre essere debitamente autorizzati dalla funzione confederale a ciò deputata e adeguatamente documentati.
Qualsiasi dipendente che riceva richieste esplicite o implicite di benefici deve immediatamente sospendere ogni rapporto d’affari con il richiedente e informare il proprio superiore.
Ogni dipendente deve comunicare immediatamente per iscritto al proprio superiore qualsiasi interesse finanziario o personale, diretto o indiretto, all’attività del fornitore, tale da poter influire sull’imparzialità della sua condotta nei confronti del fornitore.
Anche il conferimento di incarichi professionali, da parte di Confagricoltura Piemonte è disciplinato da una specifica procedura e prevede il rispetto dei richiamati principi di competenza, economicità, trasparenza e correttezza.

5 – Diffusione del Codice Etico



Confagricoltura Piemonte assicura per il proprio Codice Etico:

  1. la massima diffusione e conoscenza;
  2. l’aggiornamento costante dei contenuti del Codice;
  3. l’interpretazione e l’attuazione delle disposizioni normative;
  4. la verifica di ogni notizia di violazione;
  5. la valutazione dei fatti e l’applicazione di adeguate sanzioni, in caso di violazione delle norme previste.

In particolare, sarà compito di Confagricoltura Piemonte assicurare la massima divulgazione del presente Codice Etico, ricorrendo a tutte le tecniche che riterrà più opportune in relazione ai suoi diversi destinatari. Confagricoltura si impegna a divulgare tutto il contenuto del presente Codice Etico, sollecitando ogni possibile destinatario ad un tempestivo e puntuale rispetto delle disposizione in esso contenute, distribuendone, eventualmente, copia nei confronti di tutti coloro che intrattengono con l’ente qualsiasi tipo di rapporto.
L’ente si impegna a predisporre appositi strumenti conoscitivi, esplicativi, di sensibilizzazione circa i più importanti contenuti del presente documento, monitorando con regolarità la sua puntuale applicazione, nonché il suo costante aggiornamento al variare delle diverse condizioni che si presenteranno sia all’interno che all’esterno della realtà confederale.
Sarà compito di Confagricoltura Piemonte ottemperare ad una puntuale predisposizione delle necessarie misure di prevenzione attraverso la creazione di specifici strumenti sanzionatori, questi ultimi da applicare tempestivamente in ogni caso di violazione.
L’ente dà notizia di tutti gli impegni e gli obblighi disciplinati nel presente documento, esigendone il puntuale rispetto ed applicazione, rifiutandosi, altresì, di instaurare e/o proseguire alcun tipo di rapporto con chiunque ne rifiuti espressamente le disposizioni.
È compito di Confagricoltura Piemonte individuare, inoltre, tutti i più appropriati canali di comunicazione al fine di ricevere ogni possibile segnalazione (anche in forma anonima, purché circostanziata) riguardante eventuali violazioni del presente Codice Etico.
5.1 Applicazione
L’accertamento di qualsivoglia violazione in merito ai doveri previsti nel presente Codice Etico è condotto dalla Direzione di Confagricoltura Piemonte.
5.2 Valore contrattuale del Codice Etico
L’osservanza delle norme del Codice Etico è parte essenziale delle obbligazioni contrattuali dei dipendenti di Confagricoltura, ai sensi degli articoli 2104 e 2106 del Codice Civile[1].
La violazione delle norme del Codice Etico costituisce inadempimento delle obbligazioni contrattuali del rapporto di lavoro e può comportare l’applicazione di sanzioni disciplinari secondo quanto previsto dalle leggi, dal Regolamento Organico del Personale anche in ordine alla conservazione del rapporto di lavoro e può comportare il risarcimento dei danni dalla stessa derivante.
Il rispetto del Codice Etico è richiesto anche:

  1. al Presidente e agli Organi di Confagricoltura Piemonte, che, in caso di inosservanza, ne rispondono ai sensi degli artt. 2392 e 2407 del Codice Civile[2];
  2. a tutti i terzi che intrattengono rapporti contrattuali a pena della risoluzione del contratto stesso.

E’ fatta salva la facoltà, in capo all’ente, di richiedere il risarcimento di tutti i danni cagionati alla medesima in conseguenza della violazione suddetta.
L’applicazione del sistema sanzionatorio è indipendente dall’esito del procedimento penale eventualmente avviato dall’Autorità giudiziaria nel caso in cui il comportamento da censurare integri fattispecie di reato.
[1] “Art. 2104 – Diligenza del prestatore di lavoro – Il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta, dall’interesse dell’impresa e da quello della produzione nazionale.
Deve inoltre osservare le disposizioni per l’esecuzione e per la disciplina del lavoro impartite dall’imprenditore e dai collaboratori di questo dai quali gerarchicamente dipende”.
“Art. 2106 – Sanzioni disciplinari – l’inosservanza delle disposizioni contenute nei due articoli precedenti può dar luogo all’applicazione di sanzioni disciplinari, secondo la gravità dell’infrazione.”
[2] “ Art. 2392 – Responsabilità verso l’ente – Gli amministratori devono adempiere i doveri ad essi imposti dalla legge e dallo statuto con la diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e dalle loro specifiche competenze. Essi sono solidalmente responsabili verso l’ente dei danni derivanti dall’inosservanza di tali doveri, a meno che si tratti di attribuzioni proprie del comitato esecutivo o di funzioni in concreto attribuite ad uno o più amministratori.
In ogni caso gli amministratori, fermo restando quanto disposto dal comma terzo dell’articolo 2381, sono solidalmente responsabili se, essendo a conoscenza di fatti pregiudizievoli, non hanno fatto quanto potevano per impedirne il compimento o eliminarne o attenuarne le conseguenze dannose.
La responsabilità per gli atti o le omissioni degli amministratori non si estende a quello tra essi che, essendo immune da colpa, abbia fatto annotare senza ritardo il suo dissenso nel libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio, dandone immediata notizia per iscritto al presidente del collegio sindacale”.
“Art. 2407 – Responsabilità – I sindaci devono adempiere i loro doveri con la professionalità e la diligenza richieste dalla natura dell’incarico; sono responsabili della verità delle loro attestazioni e devono conservare il segreto sui fatti e sui documenti di cui hanno conoscenza per ragione del loro ufficio.
Essi sono responsabili solidalmente con gli amministratori per i fatti o le omissioni di questi, quando il danno non si sarebbe prodotto se essi avessero vigilato in conformità degli obblighi della loro carica.”