La frutticoltura piemontese protagonista dell’economia regionale. Allasia: “Settore strategico, all’avanguardia ed eccellenza dell’export agroalimentare piemontese. Ma si può fare di più”


Confagricoltura Piemonte ha preso parte questa mattina all’incontro organizzato da Agrion, a La Manta (CN), dal titolo “FRUTTICOLTURA PIEMONTESE: IL FUTURO IN CAMPO  - Nuove tecnologie e analisi delle strategie future con le istituzioni”, sviluppato in collaborazione con il gruppo Edagricoleche.

 

Come lo scorso anno, sono stati forniti dati inequivocabili rispetto al ruolo che l’ortofrutta regionale riveste, ed è stata presentata la “Carta della Frutticoltura”, nata a seguito di un confronto tra le filiere agricole piemontesi, rappresentanti delle organizzazioni dei produttori e delle loro unioni, organizzazioni agricole e aziende del settore.

Oltre all’andamento sui mercati e un focus in diretta dalle campagne, questo documento ha sviscerato alcune delle importanti criticità che sta affrontando il comparto, legate ai costi di produzione elevati, alla mancanza di manodopera specializzata, ai cambiamenti climatici e alle problematiche fitosanitarie.

 

In un'epoca in cui il nostro pianeta è testimone di mutamenti climatici sempre più evidenti, il settore agricolo è uno dei più colpiti da queste trasformazioni senza precedenti. Per sua natura, infatti, l’agricoltura è un’attività che risente subito di anomalie climatiche e repentini cambiamenti delle variabili ambientali” - ha commentato Enrico Allasia, presidente dell’organizzazione agricola presente con l’imprenditore Michele Ponso, presidente della Federazione Nazionale di Prodotto Ortofrutta di Confagricoltura che ha aggiunto: “Occorre puntare su ricerca e innovazione per far fronte all’alterazione dei cicli biologici delle colture, ai danni delle produzioni sia per qualità sia per quantità e prevedere un sistema di protezione delle colture, agevolando l’adesione a forme di assicurazione vere, non di facciata”.

Intervenendo poi in merito all’aspetto organizzativo delle aziende agricole, Allasia ha evidenziato quanto il settore sia legato a pratiche burocratiche lente e macchinose che ne minano la stabilità economica, oltre che la sopravvivenza: “Si pensi per esempio agli anticipi PAC: auspichiamo siano davvero in erogazione dal 16 ottobre prossimo e che raggiungano i conti degli imprenditori agricoli, ormai molto esposti. Non solo per gli investimenti in nuove tecnologie ma anche nel pagamento delle spese di gestione del personale assunto: è necessario agire su una contribuzione troppo alta che non accontenta il lavoratore e lascia più povero il suo datore”.

Secondo Confagricoltura Piemonte è necessario un deciso cambio di passo per garantire solide prospettive all’agricoltura nazionale e a cascata regionale, con una revisione dell’attuale Politica Agricola Comune affinché assicuri adeguato reddito agli agricoltori, giusti prezzi ai consumatori, tutelando la produttività e la competitività del settore, pur intraprendendo quel percorso virtuoso indicato dal Green Deal, che ha come scopo transizione verde ed entro il 2050, neutralità climatica.

Mettendo mano alle misure destinate al sostegno ai giovani e al ricambio generazionale, alla promozione dell’innovazione e allo sviluppo di opportunità commerciali, di servizi e infrastrutture, introducendo semplificazione e digitalizzazione, pensiamo che il comparto ortofrutticolo e tutto il primario in generale avrebbero la giusta visibilità e che gli sforzi compiuti non siano vani” conclude