Quaderno di Campagna dell’Agricoltore, Confagricoltura Piemonte scrive all’assessore Bongioanni: “Ulteriori complicazioni per un’agricoltura già impegnata in molta carta e troppa burocrazia”


In vista del prossimo incontro tra le Regioni e Agea, di giovedì 23 gennaio, Confagricoltura Piemonte ha inviato all’Assessore Paolo Bongioanni alcune considerazioni in merito all’entrata in vigore del Quaderno di Campagna dell’Agricoltore

 

Si parla tanto di semplificazione, ma il nuovo obbligo di avere, integrato al fascicolo aziendale, il Quaderno di Campagna in forma digitale, ossia la registrazione informatizzata di una serie di informazioni sulle attività svolte in azienda, non viene incontro all’operatività delle imprese agricole che ad oggi tengono già traccia delle operazioni colturali in forma cartacea o su supporti gestionali aziendali” afferma il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, perplesso sull’attivazione da parte di AGEA, già nei prossimi mesi in forma sperimentale e sicuramente a regime nel 2026, del sistema informatico per la gestione delle informazioni relative al registro dei trattamenti e delle fertilizzazioni da parte delle aziende agricole.

“Il Quaderno Di Campagna Dell'Agricoltore (QDCA), così come prospettato dall'Italia, è un progetto molto ambizioso, che va oltre agli obblighi previsti dal Regolamento di esecuzione 2023/564 emanato dall’Ue e si configura come l’ennesimo balzello burocratico e operativo a carico delle aziende, un onere che potrebbe essere tolto o perlomeno alleggerito, ad esempio, rivedendo le tempistiche delle registrazioni “precisa Allasia.

 

Per questo motivo, Confagricoltura Piemonte ha scritto una lettera a Paolo Bongioanni, Assessore Commercio, Agricoltura e cibo, Parchi, caccia e pesca, peste suina della Regione, evidenziando le criticità del passaggio alla definitiva digitalizzazione del documento.

Il sistema prevede una raccolta di dati tramite un continuo interscambio di informazioni tra le aziende agricole che materialmente effettuano le operazioni in campo e gli uffici CAA, a cui potranno essere demandate le registrazioni.

Il settore agricolo è da sempre fortemente condizionato da diverse variabili, prime fra tutti quelle metereologiche, che spesso costringono a improvvisi cambiamenti delle attività programmate. Inoltre, gli elementi da registrare per i trattamenti sono inequivocabili, mentre per le annotazioni che esulano totalmente dagli obblighi comunitari, la mole di dati da gestire sarebbe abnorme e frastagliata.

“Pur condividendo il fatto che sia necessario assicurare una maggiore tracciabilità di quanto avviene in azienda sul piano degli interventi legati ai prodotti fitosanitari, soprattutto ai fini della tutela del consumatore e del corretto impiego degli agrofarmaci, riteniamo che il QDCA non sia, al momento, lo strumento adeguato a centrare questo obiettivo” precisa il presidente della Federazione degli imprenditori agricoli piemontesi.