ATECO; i nuovi codici a partire dal 1° aprile


Dal 1° aprile scorso sono entrati in vigore i nuovi codici Ateco 2025, disponibili sul sito dell’Istat, che vanno applicati in sostituzione della precedente versione 2007.

L’Ateco è la classificazione delle attività economiche utilizzata dall’Istat per finalità statistiche. E' inoltre utile ad altre istituzioni per finalità di carattere amministrativo (Es.: iscrizione al Registro delle Imprese e fiscali, atti e dichiarazioni da presentare all’Agenzia delle Entrate, etc).

L’Istat mette a disposizione strumenti per ricercare, individuare e descrivere le diverse attività economiche e il relativo codice di identificazione.E' stata elaborata una tavola di raccordo, di conversione o di corrispondenza tra la classificazione Ateco 2025, che comprende 3.257 voci divise in 22 sezioni, e la precedente.

L’agricoltura, silvicoltura e pesca rientrano nella sezione A. I cambiamenti rispetto alla versione precedente riguarda la classe 01.63, dedicata alle attività successive alla raccolta e lavorazione delle sementi per la semina, risultato dell’accorpamento delle precedenti classi 01.63 e 01.64. E' poi stata introdotta una nuova classe 03.30 dedicata alle attività di supporto alla pesca e all’acquacoltura.

E' necessario provvedere all'aggiornamento dei codici di attività, negli atti amministrativi e nelle dichiarazioni da presentare all’Agenzia delle Entrate e in ogni altra istanza. Come precisato dalla risoluzione n. 24/e dell’Agenzia delle Entrate, la nuova classificazione 2025 non comporta l’obbligo di presentare la dichiarazione di variazione dei dati.

Tuttavia, il contribuente, in occasione della prima dichiarazione di variazione effettuata ai sensi delle vigenti disposizioni oppure quando previsto da specifiche normative e regolamenti, comunica i codici delle attività esercitate coerentemente con la nuova classificazione. Coloro che sono iscritti al Registro delle imprese sono tenuti a presentare dichiarazione di variazione dei dati utilizzando la Comunicazione Unica (ComUnica) messa a disposizione da Unioncamere. In alternativa il contribuente dovrà utilizzare uno dei modelli pubblicati sul sito dell’Agenzia delle Entrate.